Oltre i sensi no?

La mentalità che fa soffrire la mente oggi si basa su una pubblicità a tutti i livelli e in tutti i settori, e consiste nel relegare il rapporto con se stessi, con gli altri e con l'Altro a livello della constatazione dei sensi, e non più oltre essi.
 
Ciò che non ricade sotto la constatazione dei sensi non esiste più, di fatto, e pian piano sempre meno anche in teoria.
Ciò che esiste deve essere tastato, sentito, visto, annusato, gustato. Se non rientra in questa categoria, non è valido, viene invalidato.
 
Ma la coscienza, a questo punto, ne soffre di identità, in quanto si riduce a schiava dell'esperienza che il caso o qualcuno gli mette di fronte, alla quale deve assuefarsi, perdendo di fatto in serenità, e producendo sempre più schizofrenia.
 
Il rapporto persona-persona, persona-cose, persona-animali, persona- vegetali, persona - altro, tutto viene ridotto ai sensi, e il materialismo del sensibile è la sola mentalità che si erge a verità assoluta, riducendo ogni rapporto a incontro solo nell'ambito sensitivo, materiale e non più oltre.
 
L'illusione, però, è anche - questione di tempo - un boomerang che porta alla delusione, e al recupero dell'entità che sta oltre i sensi, e che sola garantisce la ricerca della identità e della serenità: la coscienza.  Oltre i sensi, per ora no. Ma con pazienza, sarà sì, e sempre più.