Testamento


TESTAMENTO
BIOANIMALSPIRITUALE  di un corpo che se ne va


Che lascio?... Che raddoppio?...

Di queste domande mi sarei dovuto occupare prima…

Ma prima ero troppo occupato a far valer le mie risposte.

Ora giunto al dunque mi ritrovo di nessuno e di chiunque.

 

Dunque, vediamo: che mi porto dietro, che vi lascio?

Mai ammazzato io non ho; ma ammassato sì, e un bel po’.

Circonfuso e circondato ho anche a me un po’ appiccicato,

spesso illuso e anche lodato da qualcosa anche ingrassato,

infarcito in materialità, ingolfato in mentalità.

 

Ho provato nella vita un po’ di tutto,

ad essere porco nel corpo e parco nello spirito;

sto provando ora sulla mia vita la morte

della peccaminosità e pure della santità,

e quello che resta è la sola unica verità.

 

Sta di fatto che facendo testamento

si sfracella ora qui ogni argomento,

sia a favore sia contrario al far di me,

niente e nessuno appare oltre ciò che ora c’è.

 

Quindi, credente o non credente, buono o cattivo che io sia stato,

ora non posso che accogliere con riconoscenza ciò che c’è stato,

chiedere scusanti sarebbe un bell’atto di orgoglio, e ciò non voglio,

voglio solo accertarmi che mi si ricordi con il niente che ho donato,

e con la coscienza che se a cavallo donato non si guarda in bocca,

ora di fatto con tutta la mia teoria e con la mia fede la mia ora scocca.

 

Tra un dio e il mio io non m’è rimasta nient’altro che una ‘d’,

ed è solo questa che posso lasciar ora qui in questo mio dì;

ed anche il mio dire finisce argomento,

è questo in realtà il mio sol testamento.